Val Sesia

Punta del Pizzo m. 2232

Partecipanti:
 Gita effettuata in data : 14-Ottobre-2009                                                      

 Partenza da: Villa Superiore. 1333
 Dislivello totale : m. 1050
 Difficoltà : E
 Effettivo cammino h: 4,00

Come arrivarci: : Percorrere la A 26, fino al casello di Romagnano /Ghemme. quindi SS299 per Varallo - Alagna. Giunti alla seconda uscita della tangenziale di Varallo seguire a destra le indicazioni per Fobello/Cervatto. Risalita interamente la Val Mastallone, si arriva a Rimella, proseguendo in direzione di S. Gottardo si  raggiunge la frazione Villa Superiore dove si lascia l’auto.

Ultimati i preparativi, raggiungiamo il lavatoio situato nella parte alta della frazione da dove prende avvio il sentiero contrassegnato dal N° 547 che si alza ripido a risalire  i prati oramai ingialliti dal primo freddo. Affiancato il serbatoio dell’acquedotto comunale, si prosegue sfiorando una bella abetaia che percorriamo per un breve tratto per poi sbucare di nuovo allo scoperto e deviare a sinistra per superare la depressione che si trova sul prolungamento erboso che scende dal Pizzo e divide la Scarpiola dalla valle dell’Henderwasser. Il sentiero  si snoda ora su terreno arbustivo in cui spiccano  cespugli di mirtilli   e rododendri; sotto di noi è ben visibile l’Alpe Scarpiola m. 1388 ancora immerso nella gelida ombra del mattino mentre le cime di fronte a noi appaiono già luminose e riscaldate dal lieve calore del sole autunnale in un cielo trasparente. Proseguiamo in direzione della parte centrale della valle attraversando, quasi in piano, l’ampia zona di pascolo su cui domina la cima dell’Altemberg. Continuando nel cammino, arriviamo all’intersezione del sentiero N° 546 (h0,45), proveniente dall’Alpe Scarpiola; i due sentieri si uniscono per un breve tratto e dopo aver superato il rio Scarpel si dividono nuovamente. Noi procediamo lungo il sentiero che, volgendo a destra, si  inerpica lungo il pendio erboso e raggiunge le baite dell'Alpe Casera Alta m. 1740 (h0,15;1,00) che si presentano ancora in buono stato di conservazione. Lasciato l’alpe, proseguiamo verso destra ad attraversare l’alveo di un ruscello per poi risalire nuovamente una costa sassosa da dove volgendo lo sguardo notiamo che il sole inizia a rischiarare l’alpeggio. Il percorso volge ora a sinistra e, in diagonale, risale faticosamente verso il centro del canalone che discende dalla cima dell’Altemberg per superarlo, tramite una scala rocciosa, all’altezza di uno stretto intaglio che una volta superato ci immette su di una sella erbosa m. 1850 che permette di collegare l’Alpe Casera Alta con L’Alpe Pianaronda. Dalla sella il sentiero si inerpica spietatamente quasi in linea verticale e, sempre ben segnato, si incunea fra rocce rotte e inselvatichiti pratoni che, risaliti faticosamente, ci conducono alla Bocchetta delle Vacche o Kihefurku m. 2224 (h1,00;2,00) che congiunge il Pizzo o Blatte m. 2276 alla vetta dell’Altemberg m. 2394. Dalla bocchetta la vista si apre sulla Valle Strona e  sul sottostante abitato di Campello Monti prima di correre quasi all’infinito. Flavio ( www.cappef.com )che come al solito ci ha anticipati, ci informa che per raggiungere quella che inizialmente era la nostra meta di oggi, la Cima Altemberg, bisogna affrontare un delicato passaggio reso pericoloso dal ghiaccio che lo ha ricoperto; senza indugi decidiamo che è inutile andare incontro ad inutili rischi ed optiamo per la vicina Punta del Pizzo m. 2232 che raggiungiamo senza il benché minimo azzardo (h0,15;2,15). Compiendo un giro d’orizzonte, il panorama che si presenta alla nostra vista è attratto da una infinita teoria di monti che  ci appaiono come un plastico sul quale volare con lo sguardo e riusciamo a riconoscere diverse mete già raggiunte durante i nostri vagabondaggi escursionistici. La giornata particolarmente nitida e relativamente mite, ci invoglia a sostare a lungo e consumato il pasto, scattata la usuale foto ricordo, lanciamo una ultima occhiata al piccolo Lago di Capezzone m. 2100 e molto a malincuore intraprendiamo la discesa che effettuiamo lungo lo stesso percorso sino ad arrivare alla sella erbosa superata in salita da cui, volgendo a destra, scendiamo a visitare ciò che resta delle diroccate baite dell’Alpe Pianaronda m. 1763 (h0,45;3,00). Dall’alpe ci immettiamo sul sentiero N° 546 e ritornati alla confluenza dei due sentieri (h0,15;3,15), scendiamo percorrendo il sentiero che dirigendosi  a destra supera il Pian delle Formiche e attraverso una vasta zona di pascolo raggiunge i casolari dell’Alpe Scarpiola m. 1388 (0,20;3,35), lasciamo l’alpe e per tracce di passaggio, mentendoci alti a mezza costa raggiungiamo la strada asfaltata in prossimità del parcheggio in cui recuperiamo l’auto (h0,25;4,00).  Escursione in una zona poco conosciuta e scarsamente frequentata che offre magnifici scorci panoramici con il Monte Rosa che sorveglia costantemente durante quasi tutto il percorso.