Come arrivarci:
Da
Vergiate imboccare la superstrada Vergiate –
Besozzo, al termine proseguire per la S.S.629 direzione
Laveno, raggiunto Cittiglio, seguendo la SP 8, si sale
in auto a Vararo dove si parcheggia nell’ampio piazzale
sottostante il
Bar Alpino.
Lasciata
l'auto nel caratteristico borgo di Vararo; tipico ed
interessante paesino di montagna collocato sul ciglio
della dorsale montana de i Pizzoni, dove l’architettura
originale del vecchio nucleo abitativo è rimasta
pressoché intatta, ci incamminiamo lungo la strada che
sale al Passo del Cuvignone e percorsi pochi metri, ci
indirizziamo a sinistra in direzione del grazioso
abitato di
Casere. Flavio (
www.cappef.com ), da buon padrone di casa,
guida il
gruppo ad imboccare un sentiero che risale
ripidamente il bosco e porta al
Passo Barbè m. 873 (h0,25), numerose
paline indicatrici con i colori giallo-verde
dell’Anulare Valcuviano indicano il percorso. Ci
inerpichiamo lungo lo scosceso e sassoso
sentiero di cresta, da percorrere con
attenzione, e raggiungiamo il primo dei così detti
Pizzoni m. 1013 (h0,15;0,40) dove la
rilucente croce domina lo spettacolare
panorama. Dal privilegiato punto di osservazione lo
sguardo spazia su entrambi i versanti offrendoci
splendidi scorci panoramici sul
bacino del Lago Maggiore, sul Verbano, sulla
interminabile catena di monti che fanno da contorno e
sulla
lontana pianura leggermente velata dalle
nebbie. Prestando particolare attenzione al terreno,
continuiamo lungo il nostro cammino che, con
un percorso in continuo saliscendi, alterna tratti su
roccette a tratti nel bosco fino a che si perviene al
Monte La Teggia M. 1103 (h0,40;1,20).
Seguendo le indicazioni, scendiamo per un breve tratto
nel bosco per sbucare sulla strada asfaltata alla
sommità del
Passo del Cuvignone m. 1050 (h0,10;1,30)
meta molto ambita e frequentata dai ciclisti emuli
di Binda e Basso. Dal passo, volgendo a destra,
scendiamo fino al primo tornante dove all’inizio di una
strada sterrata troviamo
l’indicazione per il Monte Crocetta, punto di
decollo per parapendii e deltaplani. In breve
raggiungiamo l’elevazione della
Crocetta m. 1117 (h0,15;1,45) da cui
si gode di una panoramica incredibile, prima di lasciare
questo straordinario palcoscenico scattiamo la
foto di gruppo. Effettuiamo un breve dietro
front e ritornati nei pressi della piccola area
attrezzata, ci dirigiamo in direzione del Monte Nudo,
seguendo la
strada forestale che si sviluppa in una
magnifica abetaia che ben presto abbandoniamo per
risalire a sinistra la cresta e seguire l’evidente
percorso che, superato il ripetitore, raggiunge la vetta
del Monte Nudo m. 1235 (h0,30;2,15) ed il
sottostante punto panoramico su cui si leva la
grande croce metallica.
Per goderci la stupenda vista che si ha sulla
parte nord del Lago Maggiore
decidiamo di sostare per consumare il nostro frugale
pranzo, al termine del quale sbucano dagli zaini i
generi di sussistenza
in versione invernale con tanto di
fornello antivento
che per estinguersi,
vede Flavio sostituirsi ad Eolo!
Ultimati i bagordi, ritorniamo sui nostri passi e
rientrati di nuovo all’area di Crocette (h0,25;2,40),
ci immettiamo sulla strada asfaltata che percorriamo per
un breve tratto prima di scendere a sinistra per entrare
nel
bosco di faggi
e, seguendo i segnavia bianco-rossi del percorso 3V,
percorriamo il sentiero che correndo
lungo il crinale
ed abbassandosi a mezzacosta si fa via via più aperto
offrendoci suggestivi scorci panoramici sull’abitato
di Vararo che
raggiungiamo,
felici e soddisfatti,
al termine di una escursione che ci ha permesso di
compiere un nuovo itinerario ad anello che ci ha offerto
delle stupende visioni facendoci vedere un territorio,
generalmente trascurato per percorrere itinerari
erroneamente ritenuti più appaganti (h0,35;3,15).
N.B.
Pur trattandosi di un itinerario escursionistico
è un percorso che presenta dei tratti in cresta su cui è
raccomandabile transitare solo in condizioni di terreno
asciutto, prestando comunque la dovuta attenzione senza
concedersi distrazioni.
|