Alto Verbano

Pizzoni di Laveno m.1235

Partecipanti:
 Gita effettuata in data : 11-Novembre-2009                                                      

 Partenza da: Vararo m. 750
 Dislivello totale : m. 726
 Difficoltà : E
 Effettivo cammino h: 3,15

Come arrivarci: Da Vergiate imboccare la superstrada Vergiate – Besozzo, al termine proseguire per la S.S.629 direzione Laveno, raggiunto Cittiglio, seguendo la SP 8, si sale in auto a Vararo dove si parcheggia nell’ampio piazzale sottostante il Bar Alpino.

Lasciata  l'auto nel caratteristico borgo di  Vararo; tipico ed interessante paesino di montagna collocato sul ciglio della dorsale montana de i Pizzoni, dove l’architettura originale del vecchio nucleo abitativo è rimasta pressoché intatta, ci incamminiamo lungo la strada che sale al Passo del Cuvignone e percorsi pochi metri, ci indirizziamo a sinistra in direzione del grazioso abitato di Casere. Flavio ( www.cappef.com ), da buon  padrone di casa,  guida il gruppo ad imboccare  un sentiero che risale ripidamente il bosco e porta al Passo Barbè m. 873 (h0,25), numerose paline indicatrici con i colori giallo-verde dell’Anulare Valcuviano indicano il percorso. Ci inerpichiamo lungo lo scosceso e sassoso sentiero di cresta, da percorrere con attenzione, e raggiungiamo il primo dei così detti Pizzoni m. 1013 (h0,15;0,40) dove la rilucente croce domina lo spettacolare panorama. Dal privilegiato punto di osservazione lo sguardo spazia su entrambi i versanti offrendoci splendidi scorci panoramici sul bacino del Lago Maggiore, sul Verbano, sulla interminabile catena di monti che fanno da contorno e sulla lontana pianura leggermente velata dalle nebbie. Prestando particolare attenzione al terreno, continuiamo lungo il nostro cammino che, con un percorso in continuo saliscendi, alterna tratti su roccette a tratti nel bosco fino a che si perviene al Monte La Teggia M. 1103 (h0,40;1,20). Seguendo le indicazioni, scendiamo per un breve tratto nel bosco per sbucare sulla strada asfaltata alla sommità del Passo del Cuvignone m. 1050 (h0,10;1,30) meta molto ambita e frequentata  dai ciclisti emuli di Binda e Basso. Dal passo, volgendo a destra, scendiamo fino al primo tornante dove all’inizio di una strada sterrata troviamo l’indicazione per il Monte Crocetta, punto di decollo per parapendii e deltaplani. In breve raggiungiamo l’elevazione della Crocetta m. 1117 (h0,15;1,45) da cui si gode di una panoramica incredibile, prima di lasciare questo straordinario palcoscenico  scattiamo la foto di gruppo. Effettuiamo un breve dietro front e ritornati nei pressi della piccola area attrezzata, ci dirigiamo in direzione del Monte Nudo, seguendo la strada forestale che si sviluppa in una magnifica abetaia che ben presto abbandoniamo per risalire a sinistra  la cresta e seguire l’evidente percorso che, superato il ripetitore, raggiunge la vetta del Monte Nudo m. 1235 (h0,30;2,15) ed il sottostante punto panoramico su cui si leva la grande croce metallica. Per goderci la stupenda vista che si ha sulla parte nord del Lago Maggiore decidiamo di sostare per consumare il nostro frugale  pranzo, al termine del quale sbucano dagli zaini i generi di sussistenza in versione invernale con tanto di fornello antivento che per estinguersi, vede Flavio sostituirsi ad Eolo! Ultimati i bagordi, ritorniamo sui nostri passi e rientrati di nuovo all’area di Crocette (h0,25;2,40), ci immettiamo sulla strada asfaltata che percorriamo per un breve tratto prima di scendere a sinistra per entrare nel bosco di faggi e, seguendo i segnavia bianco-rossi del percorso 3V, percorriamo il sentiero che correndo lungo il crinale ed abbassandosi a mezzacosta si fa via via più aperto offrendoci suggestivi scorci panoramici sull’abitato di Vararo che raggiungiamo, felici e soddisfatti, al termine di una escursione che ci ha permesso di compiere un nuovo itinerario ad anello che ci ha offerto delle stupende visioni facendoci vedere un territorio, generalmente trascurato per percorrere itinerari erroneamente ritenuti più appaganti (h0,35;3,15).

N.B. Pur trattandosi di un itinerario escursionistico è un percorso che presenta dei tratti in cresta su cui è raccomandabile transitare solo in condizioni di terreno asciutto, prestando comunque la dovuta attenzione senza concedersi distrazioni.