Come arrivarci:
Percorrere la A 26, fino al casello di Romagnano /Ghemme.
quindi SS299 per Varallo - Alagna.
arrivati a Balmuccia, si abbandona la statale , si piega
a destra e si risale la strada provinciale della Val
Sermenza arrivando poco dopo a Cerva dove si imbocca
una strada laterale sulla destra che in tre Km. porta a
Rossa, visibile già dal basso.
Si posteggia nel piazzale davanti al municipio.
Il
Pizzo Tracciora, nostra meta odierna, si differenzia
dalle altre cime valsesiane, quasi tutte aspre e
dirupate, per le sue forme dolci ed arrotondate; ben
visibile da gran parte della bassa Valsesia, offre
al
paese di Rossa un ottimo riparo dai venti freddi
provenienti da nord permettendogli di godere di un clima
molto mite.
Rossa, che fu uno dei primi insediamenti
permanenti nella Valle Sermenza, si innalza su di un
forte pendio, tanto che le stradine del borgo sono per
lo più ripide scalinate. Raggiunto il piazzale del
posteggio imbocchiamo, sulla destra, la scalinata che ci
porta in breve alle località Fontane m. 840 e
Montata m. 940 dove si incontrano le indicazioni per la
frazione Piana m. 1059 (h0,30), non
lasciatevi ingannare, di piano non c’è assolutamente
nulla, per altro ci si arriva dopo avere risalito una
ripida mulattiera. Ad un bivio prendiamo
l’itinerario che piega a destra seguendo sempre le
indicazioni del sentiero contrassegnato dal segnavia
400, proseguiamo inoltrandoci nel fitto bosco e iniziamo
a risalire il crinale che ci porterà fino in vetta.
Lungo il tracciato si incontrano una moltitudine di
Cappelle che ricordano quanto fosse presente
il pensiero religioso nella realtà passata di queste
terre.
Evidenti tracce ricalcano il sentiero che
percorre ora quasi fedelmente il filo di cresta del
crinale montuoso. Salendo a destra, entriamo nel bosco
e transitando per l’Alpe
Barbughera m.1403 (h0,25;1,05),
raggiungiamo la vasta
alpe Pian Campello m. 1565 (h0,25;1,30).
Dall’alpe si gode una magnifica
vista sul massiccio del Monte Rosa e sulla
nostra cima, le baite sono ancora ricoperte da una gran
quantità di neve che conferisce al paesaggio una
suggestione unica.
Flavio (
www.cappef.com ), inebriato dalla
vista della cima decide di
allungare il
passo e ci saluta. Noi continuiamo il nostro cammino,
addentandoci in un boschetto di maggiociondoli e sorbi,
transitiamo presso il “
Sass del Bech ″ m. 1650 (h0,15;1,45)e
fuori dal bosco siamo oramai sulla sella che prelude
alla vetta dove si trovano le due alpi Prato Bianco di
Sotto m. 1663 e Prato Bianco di Sopra m. 1792
(h0,15;2,30). La zona prende il nome dalle
abbondanti fioriture delle innumerevoli specie di flora
alpina che in primavera ed in estate interessano
il territorio, anche se...vista la
quantità di neve, saremmo portati a pensare
che il toponimo sintetizzi con immediatezza
l’attuale situazione che, data la neve caduta in questo
inverno, ha regalato un ambiente ideale agli
appassionati dello sci alpinismo e a noi ciaspolatori.
Qui veniamo di nuovo raggiunti da Flavio che, non
vedendoci arrivare, ha pensato che ci fossimo fermati
per il pranzo, vedendoci indossa il costume da “ Super
Eroe ″ ed effettua una inversione di marcia per
salire nuovamente in nostra compagnia.
Risalendo sempre il crinale, la pendenza si accentua e
con un ultimo sforzo raggiungiamo la vetta del Pizzo
Tracciora di Cervatto m. 1917 (h0,15;2,45),
contrassegnata dalla croce eretta nel 1967 in occasione
del centenario della sezione CAI di Varallo. La coltre
di neve è ancora talmente alta che rende invisibile
l’altare, edificato nel 1993 dalle Associazioni dei
Cacciatori dei Comuni confinanti sul pizzo, noi possiamo
garantirne l’esistenza in quanto già visto e fotografato
in occasione della
nostra escursione del 18-Aprile-2007. Un
esteso panorama che abbraccia l'alta Val
Mastallone, la Val Sermenza e la catena delle Alpi
occidentali con il Monte Rosa in primo piano, ripaga
delle fatiche fatte durante la salita. Veniamo raggiunti
da
Giacomo, Betty e Moreno saliti anche loro
approfittando di questa a dir poco stupenda giornata
calda e soleggiata.
Giacomo ci scatta gentilmente la
foto di gruppo, dopodichè salutiamo gli amici
ed
iniziamo la discesa per raggiungere
nuovamente l’Alpe Pian Campello dove sostiamo per il
pranzo, oggi arricchito dal dolce e da un ottimo
spumante che Claudio ha cortesemente offerto
per festeggiare il suo compleanno...grazie e di nuovo
tanti AUGURI! Franco, venuto a conoscenza della presenza
dei “ Folletti ″ che assaltano dalla parte posteriore,
si è premunito di
apposito attrezzo per il controllo della
situazione. Così tra risate, scherzi e canzonature di
ogni genere,
riprendiamo la nostra discesa che ci riporta
di nuovo a Rossa ( h1,45;4,30) al termine di una
giornata che definire stupenda è oltremisura riduttiva.
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