Cusio-Mottarone

Mottarone m.1491

Partecipanti:
 Gita effettuata in data : 9-Febbraio-2009                                                      

 Partenza da: Casello pedaggio m. 850
 Dislivello totale : m. 641
 Difficoltà : E    
 Effettivo cammino h: 4,00

Come arrivarci:  Percorrere la A 26, da cui si esce al casello di Carpugnino. Da qui si prosegue seguendo le indicazioni per il Mottarone.

Neve e ancora neve, il dilemma è dove andare visto che la viabilità stradale è in crisi e raggiungere le valli non è impresa semplice. Pur di non rinunciare ad una ciaspolata la scelta cade su una montagna  che abbiamo sulla porta di casa e generalmente viene ignorata proprio per questo motivo, il Mottarone o come viene comunemente chiamato “ la montagna dei due laghi ″. Prima del casello del pedaggio, parcheggiamo l’auto e ci prepariamo a intraprendere la salita che ci porterà alla vetta. Flavio ( www.cappef.com ) sfoggia subito il suo cappellino nuovo, personalizzato, e si mette a fare l’andatura, Franco e Gian Mario seguono a ruota o per meglio dire a... ciaspola, entriamo nel bosco e raggiungiamo l’Alpe Giardino (h 0,25) ancora abbondantemente innevato. Risaliamo nel luminoso bosco fino ad incrociare il sentiero contrassegnato con il  segnavia L1 che si presenta ben battuto, gli alberi sono ancora  carichi di neve che il vento ha reso molto compatta e che lentamente, in parte per la temperatura...ed in molta altra parte per innaturali scuotimenti... inizia a cadere sui malcapitati escursionisti. Procediamo guardinghi ed arrivati alla deviazione per il Monte Zugaro (h 0,20;0,45) ai nostri occhi si presentano effimere composizioni naturali che, per non dimenticarcele, affidiamo ai nostri obbiettivi. Risaliamo il pendio dove la coltre nevosa si va via via ispessendo e siamo all’arrivo della funivia, qui ci appare una situazione che non avremmo immaginato, l’ingresso alla funivia è scavato in trincea... ma siamo al Mottarone o abbiamo sbagliato località? La quantità di neve caduta è impressionante e prima che la situazione si complichi ulteriormente, sono in corso i lavori per alleggerire le strutture, le vie di comunicazione risultano letteralmente scavate fra muri di neve. In questo scenario unico e forse irripetibile per i prossimi anni, raggiungiamo la vetta sormontata da una grande Croce. La giornata è a dir poco stupenda, la visibilità ottima e lo sguardo si perde ad abbracciare sia il Lago Maggiore che il Lago d'Orta offrendoci una vista splendida e suggestiva; oltre ai due già citati laghi lo sguardo, superata la Pianura Padana, raggiunge l’orizzonte sul quale si distingue la distante linea degli Appennini per poi risalire ad ammirare il Monviso, il Monte Rosa con tutte le cime Valsesiane per poi scorrere di nuovo giù ad incontrare i rilucenti specchi lacustri e riprendere un altro giro d’orizzonte. Inebriati da una così incantevole visione, scattiamo la consueta foto ricordo per poi accomodarci al sole, nei pressi dell’arrivo dello skilift, sotto il ripetitore per consumare il nostro abituale pranzo all’aperto. Gian Mario ci intrattiene con quattro “ chiacchere ″, Flavio con un ottimo vin brulè e poi ci incamminiamo per percorrere a ritroso il percorso effettuato in salita. Ripassiamo dalla funivia per riguardare, ancora  increduli, la gran quantità di neve che ricopre le costruzioni adiacenti prima di inserirci nuovamente nel bosco che scendiamo con passo spedito per ritrovarci nuovamente nei pressi dell’Alpe Giardino e quindi nuovamente alla macchina, termina così una escursione nata per caso, ma che ci ha gratificato di un paesaggio inimmaginabile in una giornata da ricordare.