Alto Verbano

Monte Spalavera m.1534

Partecipanti:
 Gita effettuata in data : 10-Dicembre-2009                                                      

 Partenza da: Pian Cavallo m. 1226
 Dislivello totale : m. 420
 Difficoltà : E
 Effettivo cammino h: 3,30

Come arrivarci: Da Verbania, con la SP 55 si raggiunge Premeno da cui, attraversati gli abitati di Pian di Sole e Manegra, si sale sino al Centro Auxologico di Pian Cavallo.

Lasciata l’auto nei parcheggi poco sopra il centro Auxologico, Flavio ( www.cappef.com ) ci guida lungo il percorso che, abbandonata la strada,  prende a destra per risalire il fianco del Monte Morissolino di cui in breve raggiungiamo la sommità m. 1410 (h0,30). Ci indirizziamo verso il Morissolo, che vediamo sulla nostra destra, e percorriamo il sentiero che correndo lungo la dorsale entra in un bosco di faggi per riportarsi poi sulla mulattiera, lungo la quale si incontrano le postazioni militari che ci anticipano l’ingresso delle gallerie. Qui togliamo le ciaspole e ci addentriamo nelle viscere della montagna per visitare il sistema di fortificazioni militari che doveva difendere il confine nord dell’Italia a ridosso della Svizzera, costruite tra il 1916 ed il 1918 in funzione difensiva a fronte di un eventuale attacco austrotedesco. La linea difensiva comprendeva numerose infrastrutture collegate fra loro da un fitto reticolo di strade e mulattiere militari che nel nostro, tempo divenute rotabili asfaltate,  permettono di raggiungere alpeggi e centri di villeggiatura. Le opere di restauro realizzate dalla Comunità Montana Alto Verbano, permettono di visitare le gallerie in tutta sicurezza ed ammirare la cura con cui questi manufatti furono realizzati. Superati i vari cancelli, posti ad evitare l’ingresso di animali, ci addentriamo nei cunicoli illuminati e visitiamo le ampie sale in caverna predisposte per ospitare le batterie di cannoni; lungo gli ampi  cunicoli sono ancora infissi nella roccia gli anelli che servivano per legarvi i muli. La scarsità di neve ci permette di salire alle tre Croci, da cui si gode la veduta del Lago Maggiore nella sua totalità, e successivamente la sovrastante Cima del Monte Morissolo (h0,40;1,10) dove sono collocati dei pannelli didattici che illustrano il mirabile panorama e ci permettono di nominare i monti e le località che si estendono sotto di noi. Ridiscesi all’imbocco delle gallerie, ricalziamo le ciaspole e ci incamminiamo lungo il pianeggiante sentiero che in mezza costa percorre un magnifico bosco di faggi, in cui è stata ricostruita la sezione di una carbonaia corredata da un pannello esplicativo, che ci conduce al bivio con i sentieri N° 6 e 17 in località Il Colle (h0,50;2,00). La bella giornata e la mite temperatura ci invogliano a salire la, apparentemente, vicina cima del Monte Spalavera m. 1534 per cui iniziamo a salire lungo un’altra bellissima strada militare, sorretta da possenti muri a secco, che si inerpica lungo i fianchi del monte. Nel frattempo la neve si è un poco rilasciata e nonostante le ciaspole si procede più lentamente, la salita dell’ultimo tratto richiede uno sforzo aggiuntivo per raggiungere la vetta che, una volta guadagnata (h1,00;3,00) ci regala un panorama di straordinaria ampiezza: dalle Alpi Vallesane alla cima dello Zeda, al Pizzo Vogorno, ai rilievi delle prealpi varesine tra cui si frappongono le montagne della Val Vigezzo, il Limidario, il Tamaro ed il Lema che incastonano il Lago Maggiore in tutto il suo sviluppo longitudinale con alle nostre spalle, il Monte Rosa onnipresente. In attesa della nostra comparsa, Claudio Flavio e Gian Mario si sono adoperati per ricollocare la croce, che al loro arrivo giaceva mestamente a terra divelta da non si sa chi o che cosa, sul suo basamento originale. Ci accomodiamo per consumare i nostri panini che, farciti con  questa visione spettacolare, ci sembrano ancora più gustosi. Veniamo raggiunti da Patrizia e Alceo che si uniscono a noi per: festeggiare il compleanno di Gian Mario, scattare la foto ricordo e poi effettuare la discesa lungo il sentiero estivo che entra nel bosco di betulle e scende in direttissima di nuovo al piazzale de “ il Colle ″(h0,30;3,30). Qui, Patrizia e Alceo offrono, molto gentilmente, un passaggio a Gian Mario che, recuperando l’auto, ci permette così di evitare il noioso e lungo percorso sulla strada asfaltata per ritornare  al punto da cui siamo partiti. Anche oggi terminiamo una interessante e panoramicissima archeoescursione che ci ha permesso di ammirare stupefacenti opere realizzate all’inizio del secolo scorso.