Come arrivarci:
Da Lugano proseguire sino a Bellinzona Nord, lasciare
l’autostrada e alla rotonda di Arbedo seguire le
indicazioni per Lumino. Raggiunta la parte alta del
paese si posteggia l’auto nell’ampia area adiacente alla
partenza della funivia Pizzo di Claro.

Saliti sulla cabinovia, dove Flavio (
www.cappef.com ) e Claudio
sorridono solo per esigenze fotografiche, ma
anche
Massimo e
Gian Mario non sono da meno, in circa
quindici minuti superiamo i 1023 m. di dislivello che ci
separano dai Monti di Saurù. Dall’arrivo della
cabinovia ha inizio l’itinerario che
intendiamo percorrere oggi e che ci è stato suggerito da
Marcello (
http://www.pumalumin.com/ ), ci incamminiamo lungo
il “
Sentiero delle Sculture
″, così denominato in quanto lungo il sentiero che sale
alla Capanna Brogoldone, transitando dall’Alpe Domas,
esperti artisti hanno realizzato, con l’ausilio della
motosega, una serie di
sculture in legno
che rappresentano l’ambiente di vita montano, che
unitamente ad una nutrita serie di
pannelli esplicativi inerenti alla flora e
alla fauna, danno al sentiero un aspetto educativo. Il
sentiero percorre una stupenda abetaia e giunge al
bivio per la Capanna Brogoldone (
sentiero ripido ) (h0,10), che noi tralasciamo
per continuare il cammino lungo il ben marcato tracciato
che, compiendo una innumerevole serie di saliscendi,
percorre tutte le pieghe della montagna e giunge all’Alpe
Domàs con la sua solitaria Capanna sempre
aperta al pubblico utilizzo m. 1666 (h0,50;1,00).
Camminiamo alti sulla Leventina e nei pochi sprazzi di
sereno, sotto di noi è ben visibile il
nastro autostradale, procediamo ora
alternando tratti di sentiero su prati inselvatichiti a
tratti su lastricato lungo la “strada dei Polacchi″
aperta dagli stessi soldati profughi in Svizzera nel
corso dell’ultima guerra. Perveniamo all’Alpe
Forcarid m. 1713 (h0,15;1,15) che
superiamo per continuare a percorre il sentiero che,
entrato nuovamente nell’ombreggiato bosco, compie una
serie di innumerevoli sali scendi, transita per l’Alpe
Garerescio prima di raggiungere l’Alpe
Peurett m. 1728 (h0,45;2,00). Sono
trascorse due ore durante le quali abbiamo superato un
dislivello di soli quattrocento metri, considerando che
il lago è situato a quota 2198, da ora comincia la vera
salita che ci condurrà sulle rive di quello che viene
descritto come uno stupendo specchio d’acqua.
Superiamo ruscelli
che discendono copiosi dalla bastionata rocciosa,
alla cui sommità è adagiato il lago, e notiamo come
ancora sono ben evidenti i
danni provocati dalle valanghe dello scorso
inverno che in alcuni casi hanno letteralmente devastato
intere aree boschive. Iniziamo a risalire lungo la
ripida costa con il sentiero che sale quasi in linea
verticale e raggiungiamo i
ruderi dell’Alpe di Canee m. 1995 (h0,35;2,35),
qui il panorama si apre e intravediamo, sopra di noi, la
cuspide rocciosa del Pizzo di Claro; compiendo un
ultimo sforzo eccoci alla sommità della conca in cui è
adagiato il
piccolo lago di Canee m. 2198 (h0,25;3,00).
Purtroppo, anche oggi, la meteo ci è avversa e dense
nubi salgono a coprire la nostra visuale, per cui
decidiamo di proseguire di buona lena, e ci fermiamo ad
ammirare il lago giusto il tempo per scattare una
foto ai miei prodi compagni di avventura.
Risaliamo lo
sfasciume di sassi per portarci al valico m.
2392 che ci immette sul sentiero che corre il lungo
traversone per poi percorrere
l’aerea
cresta che ci conduce al
Passo Gargen da cui scendiamo alla
Capanna Brogoldone m. 1904 (h1,00;4,00).
Scattiamo la solita
foto ricordo e decidiamo di scendere lungo il
“sentiero ripido″ che ci riporta ai Monti di Saurù
(h1,00;5,00) dove, prima di salire di nuovo
in cabina per la corsa di ritorno, facciamo
in tempo a gustarci una rigenerante fresca birra.
Tornati a Lumino, passiamo a salutare gli amici
Daria e Marcello, che ci accolgono molto
cordialmente facendosi letteralmente in quattro
offrendoci di tutto e di più. Termina così anche la gita
odierna che, pur non offrendoci un vasto panorama, ci
ha permesso di divertirci ugualmente percorrendo un
tragitto a noi sconosciuto dandoci l’occasione di
incontrare gli amici che ancora ringraziamo per averci
suggerito l’itinerario e per l’ospitalità che ci hanno
riservato e salutandoli diamo loro un
arrivederci...magari su uno dei nostri sentieri!

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