Come arrivarci:
Da Luino si procede in direzione di Maccagno, superato
il torrente Giona incontriamo la deviazione a destra
(SP5) per la Val Veddasca, si costeggia il versante
destro della valle e poco prima di Armio si svolta a
sinistra per raggiungere il Passo Forcora.
Raggiunto il Passo, il
parcheggio
si presenta deserto, immerso nella nebbia e sferzato da
un gelido vento... come inizio niente male, si prospetta
una giornata di quelle no, ma noi confidiamo nella meteo
Svizzera e decidiamo di metterci in cammino ugualmente.
Velocemente completiamo i preparativi e ci avviamo
verso la
chiesetta della Madonna della Neve
per iniziare a risalire, sulla destra, un bosco di
betulle a cui la
galaverna
ha conferito un aspetto molto coreografico. Procediamo
in un
paesaggio da grande nord
e raggiungiamo la sommità del monte Sirti m. 1344 e
subito dopo la
località Forcoletta
(h 0,40) dove intersechiamo il sentiero 3V ( Via
Verde Varesina ) sul percorso della tappa N° 10
nell’itinerario Biegno-Maccagno. Sempre avvolti dalla
nebbia, continuiamo a risalire la cresta, e riusciamo ad
intravedere sotto di noi le
baite di Monterecchio
(h 0,20;1,00), proseguiamo in un ambiente che la
rigida temperatura mantiene di un
eccezionale bellezza,
offrendoci un gran numero di occasioni per scattare foto
a raffica...i nostri obiettivi sono gli unici a non
avere il tempo di raffreddarsi. Raggiunto un traverso
piuttosto insidioso e che potrebbe risultare un
potenziale pericolo, il nostro GPS umano Flavio (www.cappef.com.)
decide di risalire completamente la cresta per portarci,
in condizioni di tutta sicurezza, alla
base del Monte Covreto
m. 1594 (h 0,40;1,40). Le figure degli amici
si distinguono a fatica nella nebbia
che continua a ricoprire la zona ma oramai siamo in
prossimità della vetta, tanto vale raggiungerla anche se
non ci sarà possibile gustare lo spettacolo che
pregustavamo. Compiamo l’ultimo sforzo e
raggiungiamo la cima del Monte Covreto
(h 0,20;2,00). Qualcuno ha preso atto della
nostra caparbietà e la nostra costanza viene premiata,
come per incanto la nebbia si dirada e ai nostri occhi
appare uno spettacolo unico ed inimmaginabile, lo
sguardo spazia dal trittico del Sempione al
Limidario,
al
piano di Magadino
e a tutta la parte settentrionale del Lago Maggiore,
mentre sulla nostra destra emergono dalla nebbia il
Gambarogno, il
Tamaro, il Gradiccioli
ed il Lema.
Franco e Gian Mario
esprimono la loro soddisfazione poi, unitamente a
cotanto spettacolo ci gustiamo anche un panino,
scattiamo l’usuale
foto di gruppo
e a malincuore, molto a malincuore, iniziamo la discesa.
Il sole ci rende euforici e ognuno sceglie la sua linea
di discesa per raggiungere l’alpeggio
di Monterecchio
m. 1338 dove sostiamo per la pausa caffé e... varie! Le
baite sono ancora
cariche di neve
e le basse temperature impediscono il disgelo tanto che
notiamo
costruzioni ancora sommerse
e la domanda ci sorge spontanea: “ quando riusciranno ad
entrare in casa ? ″. Dall’alpeggio seguiamo la
strada forestale
che, con questa forte condizione di innevamento, serve
anche come pista da sci di fondo e con un percorso quasi
pianeggiante ritorniamo al
Passo Forcora
(h1,15;3,15) dove nel frattempo sono giunte
diverse auto
di sciatori che usufruendo degli impianti di risalita,
esistenti in loco, si potranno divertire in tutta
tranquillità. La giornata è stata molto gratificante e
ci ha permesso di compiere un percorso molto
interessante, ricco di panorami che non mancheranno di
entusiasmare chi per la prima volta visita questi
posti. Percorso consigliato nel periodo invernale con
l’utilizzo delle ciaspole.
Un ringraziamento all’amico Flavio che, oltre ad aver
proposto la gita, si è come sempre preso cura di noi
evitandoci il ben che minimo rischio. Grazie Flavio...
ti porteremo ancora con noi!?!
|