Val Veddasca

Monte Covreto m.1594

Partecipanti:
 Gita effettuata in data : 18-Febbraio-2009                                                      

 Partenza da: Passo Forcora m. 1179
 Dislivello totale : m. 617
 Difficoltà : E    
 Effettivo cammino h: 3,15

Come arrivarci:  Da Luino si procede in direzione di Maccagno, superato il torrente Giona incontriamo la deviazione a destra (SP5) per la Val Veddasca, si costeggia il versante destro della valle e poco prima di Armio si svolta a sinistra per raggiungere il Passo Forcora.

Raggiunto il Passo, il parcheggio si presenta deserto, immerso nella nebbia e sferzato da un gelido vento... come inizio niente male, si prospetta una giornata di quelle no, ma noi confidiamo nella meteo Svizzera e decidiamo di metterci in cammino ugualmente. Velocemente  completiamo i preparativi e ci avviamo verso la chiesetta della Madonna della Neve per iniziare a risalire, sulla destra, un bosco di betulle a cui la galaverna ha conferito un aspetto molto coreografico. Procediamo in un paesaggio da grande nord e raggiungiamo la sommità del monte Sirti m. 1344 e subito dopo la località Forcoletta (h 0,40) dove intersechiamo il sentiero 3V ( Via Verde Varesina ) sul percorso della tappa N° 10 nell’itinerario Biegno-Maccagno. Sempre avvolti dalla nebbia, continuiamo a risalire la cresta, e riusciamo ad intravedere sotto di noi le baite di Monterecchio (h 0,20;1,00), proseguiamo in un ambiente che la rigida temperatura mantiene di un eccezionale bellezza, offrendoci un gran numero di occasioni per scattare foto a raffica...i nostri obiettivi sono gli unici a non avere il tempo di raffreddarsi. Raggiunto un traverso piuttosto insidioso e che  potrebbe risultare un potenziale pericolo, il nostro GPS umano Flavio (www.cappef.com.) decide di risalire completamente la cresta per portarci, in condizioni di tutta sicurezza, alla base del Monte Covreto m. 1594 (h 0,40;1,40). Le figure degli amici si distinguono a fatica nella nebbia che continua a ricoprire la zona ma oramai siamo in prossimità della vetta, tanto vale raggiungerla anche se non ci sarà possibile gustare lo spettacolo che pregustavamo. Compiamo l’ultimo sforzo e raggiungiamo la cima del Monte Covreto (h 0,20;2,00). Qualcuno ha preso atto della nostra caparbietà e la nostra costanza viene premiata, come per incanto la nebbia si dirada e ai nostri occhi appare uno spettacolo unico ed inimmaginabile, lo sguardo spazia dal trittico del Sempione al Limidario, al piano di Magadino e a tutta la parte settentrionale del Lago Maggiore, mentre sulla nostra destra emergono dalla nebbia il Gambarogno, il Tamaro, il Gradiccioli ed il Lema. Franco e Gian Mario  esprimono la loro soddisfazione poi, unitamente a cotanto spettacolo ci gustiamo anche un panino, scattiamo l’usuale foto di gruppo e a malincuore, molto a malincuore, iniziamo la discesa. Il sole ci rende euforici e ognuno sceglie la sua linea di discesa per raggiungere l’alpeggio di Monterecchio m. 1338 dove sostiamo per la pausa caffé e... varie! Le baite sono ancora cariche di neve e le basse temperature impediscono il disgelo tanto che notiamo costruzioni ancora sommerse e la domanda ci sorge spontanea: “ quando riusciranno ad entrare in casa ? ″.  Dall’alpeggio seguiamo la strada forestale che, con questa forte condizione di innevamento, serve anche come pista da sci di fondo e con un percorso quasi pianeggiante ritorniamo al Passo Forcora (h1,15;3,15)  dove nel frattempo sono giunte diverse auto di sciatori che usufruendo degli impianti di risalita, esistenti in loco, si potranno divertire in tutta tranquillità. La giornata è stata molto gratificante e ci ha permesso di compiere un percorso molto interessante, ricco di panorami che non mancheranno di entusiasmare  chi per la prima volta visita questi posti. Percorso consigliato nel periodo invernale con l’utilizzo delle ciaspole.

Un ringraziamento all’amico Flavio che, oltre ad aver proposto la gita, si è come sempre preso cura di noi evitandoci il ben che minimo rischio. Grazie Flavio... ti porteremo ancora con noi!?!