Val Antigorio

Colmine di Crevola m. 1400

Partecipanti:
 Gita effettuata in data : 18-Marzo-2009                                                      

 Partenza da: La Valletta m. 760
 Dislivello totale : m. 640
 Difficoltà : E    
 Effettivo cammino h: 3,00

Come arrivarci:Percorrere la A 26 fino a Gravellona Toce, proseguendo sulla S.S. 33 del Sempione sino all’uscita di Crevoladossola, usciti dalla statale si percorre la vecchia strada per la Val Formazza sino ad arrivare ad Oira; girando a sinistra  si seguono le indicazioni per Pinone, proseguire per Scezza da cui si sale a raggiungere l’area della palestra di arrampicata.

Le miti temperature di questi giorni annunciamo l’arrivo della primavera ed in noi è forte la voglia di abbandonare le ciaspole per effettuare una bella escursione “ terrena ″, purtroppo però, in seguito  alle abbondanti precipitazioni nevose di questo inverno, la coltre bianca è presente ancora su buona parte del territorio e al momento risulta assai complicato individuare un itinerario completamente su terra, a  meno di non recarci a visitare dei centri abitati! Stante le attuali condizioni è giocoforza  scendere ad un compromesso per cui decidiamo di scegliere una località esposta a sud che ci permetta di iniziare a salire calpestando la tanto cara e “vituperata″ terra per poi calzare eventualmente le ciaspole ad una quota più elevata. Raggiungiamo la località la valletta dove nei pressi dell’area attrezzata per la palestra di arrampicata, lasciamo l’auto. Ultimati i preparativi ci incamminiamo lungo la strada asfaltata che, disegnando ampi tornanti, risale il costone della montagna; come ci attendevamo almeno la partenza avviene con le ciaspole appese allo zaino e non ai piedi. Come al solito il produttore e regista dei nostri oramai “ famosi !?! ″ audiovisivi;  Flavio ( www.cappef.com ) ci precede e cerca inutilmente di  cadenzare il passo, la giornata si presenta molto calda e noi procediamo con tutta calma. Perveniamo alla Cappella di Pozoi m. 798 (h0,10) che superiamo per raggiungere, seguendo in parte il vecchio sentiero che interseca a più riprese la strada, le stupende baite dell’alpe Ceva Sotto m. 1000 ( 0,30;0,40). A più riprese siamo costretti a risalire ai margini della strada che si va lentamente liberando dalla neve, nel frattempo lo sguardo spazia su tutto il sottostante Piano Ossolano incorniciato da una moltitudine di monti. Raggiunta la quota di m. 1200, la neve si presenta ancora in quantità molto abbondante e la giornata, molto calda,  la rende poco portante per cui siamo costretti a ricorrere alle ciaspole per proseguire in un ambiente di straordinaria bellezza ancora ricoperto da una spessa coltre da cui emergono delle belle baite ristrutturate ed ora adibite a residenze estive. A fatica si scorgono le grandi lastre di pietra disposte come recinzioni a delimitare i pascoli, continuiamo nel nostro cammino sino a che, ai piedi della bastionata rocciosa, raggiungiamo un canale molto innevato ed instabile, decidiamo pertanto di ritenere conclusa qui la nostra ascesa, raggiungiamo il sovrastante pianoro m. 1400 (h 1,00;1,40)  dove sostiamo per ammirare il panorama che si presenta ai nostri occhi ed i vari nuclei di baite, Cort Giuan’Angiul con il suo elaborato portale, Cort Giuanign Manzign e molti altri senza nome. Scattate le foto di rito, ritorniamo sui nostri passi, raggiungendo due stupende baite???, osservate in precedenza, dove ci accomodiamo comodamente seduti al tavolo per consumare il nostro pranzo (h0,20;2,00). Durante la sosta, lasciamo  raffreddare le ciaspole, mentre noi ce la prendiamo comoda; il posto è stupendo, il sole caldo, la compagnia magnifica , e nessuno ci impone  di stringere i tempi, come sempre però c’è un momento in cui bisogna dire basta ed ecco che tocca a me l’ingrato compito. Ricevuti i molti...complimenti... da coloro che si definiscono amici, iniziamo a scendere. Ripercorriamo in parte, a dire il vero in molta poca parte, il cammino fatto all’andata effettuando, quando le condizioni ce lo permettono, delle scorciatoie su sentiero segnato o su percorso  “ alternativo ″ dopo aver di nuovo appese le ciaspole allo zaino...prima di appenderle al chiodo ci vorrà ancora tempo. Ritornati sulla strada, ci restano da compiere ancora pochi passi per giungere all’auto dove ci complimentiamo a vicenda dopo che abbiamo trascorso   un’altra giornata magnifica in un ambiente di ampio respiro con panorami veramente da cartolina (h. 1,00;3,00).