Come arrivarci:
Percorrere la A 26, fino al casello di Romagnano /Ghemme.
quindi SS299 per Varallo-Alagna. Giunti alla seconda
uscita della tangenziale di Varallo seguire a destra le
indicazioni per Fobello/Cervatto, dopo
4 km. si incontra sulla destra la deviazione per
Cervarolo. Si supera l’abitato e si raggiunge la
località Volta.
La
strada che sale all’Alpe Piane di Cervarolo è ancora
abbondantemente innevata per cui parcheggiamo l’auto nei
pressi della frazione e
ci incamminiamo seguendo il tracciato
stradale.
Mentre ci prepariamo, Flavio (
www.cappef.com ) ci sollecita ad accelerare i ritmi
con il suo proverbiale “ presto che è tardi ″ in
effetti tutti i torti non li ha in quanto la camminata
si presenta lunga essendoci quasi tre Km. da aggiungere
a quelli già previsti. Dopo circa venti minuti di
cammino,
sulla destra il segnavia N° 620 ci indica il
percorso del sentiero estivo che sale alla Massa del
Turlo, cima molto conosciuta e frequentata dagli
escursionisti, il sentiero entra in un
bellissimo bosco di faggi e la neve al suolo
si presenta compatta e quasi gelata per cui preferiamo
calzare i ramponcini lasciando le ciaspole appese agli
zaini. Raggiungiamo il pendio su cui sorge l’Alpe
Piane di Cervarolo m. 1222 (h 0,45)
uno dei più gradevoli alpeggi della Valsesia, costituito
da un consistente numero di baite, oggi tutte
ristrutturate, con la sua
graziosa chiesuola dedicata alla Madonna
della Neve. Nonostante la quota relativamente modesta,
possiamo constatare quanto ancora sia lo
spessore della neve che a fatica si scioglie
sotto i caldi raggi del sole. Superiamo il
rifugio del Gruppo Camosci del CAI di Varallo
ed iniziamo a risalire
la dorsale che scendendo dalla
Massa del Turlo, che vediamo sullo sfondo con
la sua croce di vetta illuminata dal sole, costituisce
lo spartiacque naturale fra la Val Sabbiola a ovest e la
Val Bagnola a est. Dopo un traverso abbastanza scosceso,
arriviamo alla Bocchetta di Schilottàa, le tracce di
precedenti passaggi hanno segnato il percorso che
ricalpestiamo con attenzione, superiamo la bocchetta e
raggiungiamo la cima del
Monte Ventolaro m. 1619 (h1,15;2,00).
Il panorama che ci appare a giro d’orizzonte è
semplicemente fantastico e spazia, dall’onnipresente
Monte Rosa a tutte le vette della Valsesia.
Di fronte a noi si presenta la
ripida cresta sulla quale si svolge,
l’itinerario di salita che si conclude alla Massa del
Turlo. Io Claudio e Franco decidiamo di concludere qui
la nostra escursione, gli amici vorrebbero fare
altrettanto rinunciando a salire fino alla Massa del
Turlo. Scattata una
foto in compagnia, riusciamo a convincerli a
proseguire per raggiungere la grande
croce posta sulla vetta, non averlo fatto in una
giornata come oggi, per loro avrebbe voluto dire perdere
una grande occasione. Noi tre ci soffermiamo sulla cima
osservando l’infinita
teoria di monti che scorre sotto i nostri
occhi, poi
iniziamo a scendere per raggiungere di nuovo
l’Alpe le Piane(0,45;2,45) dove ci accomodiamo
presso una bella baita...guarda
l’omonimia!?!
in attesa degli amici che
ci raggiungono poco dopo. Consumato il
pranzo, soddisfatti dalla bella salita e dalla giornata
straordinariamente calda, troviamo anche il tempo e la
voglia per scambiarci qualche reciproco dispettuccio con
relativo...innevamento! A malincuore, molto a malincuore
lasciamo le Piane e ci
immettiamo nuovamente nella faggeta
percorrendo a ritroso il cammino fatto all’andata fino a
raggiungere la strada che attraversiamo per continuare
a scendere lungo il vecchio sentiero che, superata una
cappelletta datata 1817, dopo avere attraversato la
frazione
ci riporta al parcheggio (h0,30;3,15).
Rivestiti gli abiti civili, scattiamo un’ultima
foto ai
nostri “ numeri uno ″ e ci rimettiamo in
macchina per far rientro a casa al termine di un’altra
giornata splendida...sotto tutti i punti di vista.
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