Come arrivarci:
Percorrere la A 26 sino a Gravellona Toce, proseguire
sulla S.S. 33 del Sempione sino all’uscita di Crodo, si
prosegue sulla SS 659 delle valli Antigorio e Formazza,
dirigendo verso Baceno. Giunti a Baceno, al bivio in
centro paese, si tralascia la deviazione a sinistra che
porta al Devero e si prosegue a destra verso Premia e la
Val Formazza sino a raggiungere la frazione di
Fondovalle.

Dopo una lunga sosta ai box per riparazione all’impianto
luci e alla carrozzeria, finalmente oggi è il giorno del
mio rientro in pista. La perdita di parecchi “ giri ″ ha
fatto sì che il motore risulti un po’ imballato e la
carburazione difficoltosa, per non farmi sentire a
disagio, Claudio provvede a...mettere
un freno a Flavio (
www.cappef.com ) ad evitare che scandisca il suo
abituale passo. Dopo le risate ben augurali, ci
incamminiamo lungo la strada asfaltata in direzione del
salto delle Casse; dopo poche centinaia di metri, sulla
destra, troviamo il
cartello indicatore dal quale prende avvio
l'antico sentiero che
si
snoda tra la bassa Val Formazza e la Valle Antigorio e
che fin dal Medio Evo vide il passaggio dei popoli
Walser che si recavano nel Vallese. Ci inoltriamo nel
bosco di faggi, superiamo le cappelle della
Via Crucis per poi uscire su di un pianoro, in
prossimità di una
voluminosa roccia nota come “ la balena ″;
scattate le foto di rito raggiungiamo il
Lago di Altillone m 1249 (h0,20). In
questo tipico laghetto alpino sino al 1929 fiorivano le
leggendarie ninfee; in seguito i lavori realizzati per
la costruzione di una condotta idrica provocarono delle
falle nel sottosuolo che causarono il progressivo
prosciugamento del laghetto, successivi lavori di
impermeabilizzazione avviati nel 1954, hanno permesso al
piccolo specchio d’acqua di riacquistare le sue
originarie dimensioni ma non fu più possibile
ripristinare la flora e la fauna oramai
irrimediabilmente compromesse.
Superato il laghetto ci ritroviamo sulla
balconata su cui sorgono le case e i fienili,
sovrastati dalla
chiesetta risalente al 1644 dedicata alla
Visitazione della Madonna.
Lasciamo l’abitato e proseguiamo verso il bosco detto: “
La faggeta dei camosci ″, camminando in
silenzio ( non è il nostro caso ) è probabile incontrare
e avvistare i camosci che popolano questo bosco.
Percorriamo i suoi crinali attraverso uno spettacolare
saliscendi che si svolge tortuoso e interminabile in un
ambiente variegato e mutevole e che offre mille spunti
per ammirare, contemplare, riflettere e stupirsi. Dopo
aver guadato alcuni
ruscelli carichi d’acqua, giungiamo al punto
in cui il sentiero si immette sulla sterrata (h1,10;1,30)
che da Chioso sale a raggiungere l’ampio bacino,
compreso tra la Punta di Tanzonia ed il Pizzo Martello,
identificato come il comprensorio della Alpi di Vova.
All’ingresso dell’alpe (h0,10;1,40)
pieghiamo a sinistra e in leggera salita transitiamo per
la
località Cangei (h0,25;1,55) per poi
raggiungere, su sentiero ben marcato, il piccolo
abitato di
Case Francoli m. 1555 (h0,20;2,15), un
isolotto in un mare d’erba con pregevoli abitazioni ben
sistemate e conservate, con al centro l’immancabile
cappella ben curata che unitamente alle tante altre che
si incontrano lungo il percorso, ricordano quanto fosse
presente il pensiero religioso nella realtà dei suoi
abitanti.
Lasciato
Case Francoli, per sentiero comodo e pianeggiante,
arriviamo alla sella da cui scendiamo a
Salecchio Superiore m. 1509 (h0,15;2,30)
con le sue
belle case Walser in perfetta armonia con
l’ambiente naturale che le circonda. Visionati i molti
spunti di interesse che presenta il villaggio, ci
fermiamo per consumare il nostro spuntino che termina
con un
brindisi offerto da Franco. Scattata la
tradizionale
foto ricordo scendiamo, sempre su buon
sentiero, sino ad arrivare a Salecchio inferiore m. 1322
(h0,30;3,00) che presenta le sue suggestive
testimonianze: la
scuola elementare Virgilio, il cimitero
con le
piccole croci gotiche la
Chiesa di Santa Maria. Da Salecchio inferiore
scendiamo, tralasciamo la moderna galleria per
percorrere la
vecchia mulattiera che con i suoi grossi
gradoni in pietra ancora in ottimo stato,
raggiunge rapidamente il fondovalle pervenendo alla
frazione Passo, qui recuperiamo la prima auto lasciata
al mattino per poi risalire di nuovo a Fondovalle dove,
nei
pressi della diga ci attende la seconda
auto. Anche oggi si conclude la nostra magnifica
escursione in cui ci è
stato possibile rivivere, grazie alle numerose
testimonianze ancora presenti sul territorio, un pezzo
di storia.
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