Val Grande

Alpe Prà ( Casa dell'Alpino ) m. 1250

Partecipanti:
 Gita effettuata in data : 25-Ottobre-2009                                                      

 Partenza da: Cicogna. 732
 Dislivello totale : m. 518
 Difficoltà : E
 Effettivo cammino h: 2,15

Come arrivarci: : Raggiunta Verbania, si sale in direzione di Santino capoluogo di San Bernardino Verbano,da cui si raggiunge la frazione di Rovegro; da qui si percorrono  ( trattenendo il fiato ) i restanti quasi 8 Km. che ci portano nella “ Piccola capitale della Val Grande ”.

A Cicogna parcheggiamo l’auto negli appositi spazi antistanti il circolo e dalla piazzetta ci incamminiamo verso il Monumento ai Caduti dove imbocchiamo la scalinata che sale tra le case del paese, per poi piegare a destra e raggiungere i rustici del Roccolo ( h 0,20 ), situati su di un poggio esposto al sole. Dall’alto si possono vedere le case che, semidistrutte durante i bombardamenti del Giugno 1944, sono state abilmente ricostruite utilizzando sassi e piode provenienti dalle locali cave comunali; i sassi e le piode di Cicogna hanno la fama di essere le più belle presenti in Valgrande. Saliamo lungo la mulattiera lastricata a rizzada che,  ancora in ottimo stato di conservazione, rimane  come attestazione di come fossero accuratamente costruite le strade alpine. Realizzata con l’uso di sassi e consolidata da muri di sostegno e canaletti di scolo delle acque piovane, continua in costante salita sino a raggiungere l’Alpe Prà m. 1250 ( h 0,50;1,10 ) dove al culmine dei prati, al limitare della faggeta, sullo spartiacque tra la Val grande  la Val Pogallo, in splendida posizione panoramica sorge, tra una seducente corona di monti ed il bacino del Lago Maggiore la “ Casa dell’Alpino ”. Poco al di sotto, al limite delle baite del vecchio alpeggio, è situato il masso cuppellato, innalzato a simbolo della selvaggia bellezza della Valgrande. La Casa dell’Alpino, costruita all’inizio del secolo scorso dall’industriale Pierino Maioni come casa di caccia, venne acquistata alla fine degli anni trenta dall’A.N.A. di Intra, allora Battaglione Verbano del 10° reggimento alpini che, eseguiti i lavori di sistemazione, la inaugurò  il 27 agosto 1939 destinandola al sereno riposo dei soci. Ristrutturata dopo gli eventi bellici, durante i quali fu quasi completamente distrutta, venne inaugurata per la seconda volta nel 1953. Da allora la Casa dell’Alpino, dotata di diciotto posti letto, di energia elettrica prodotta da pannelli fotovoltaici e di acqua corrente, oltre che una porta d’accesso, è un punto di riferimento per tutti coloro che vogliono percorrere i sentieri della Valgrande. Oggi fra coloro che si curano della manutenzione e del buon funzionamento della struttura, affidata agli Alpini di Possaccio (tel. 0323 571329 ) ci sono gli amici Claudio e Giuseppe ai quali, in occasione della loro graditissima salita al Ferioli, avevamo promesso che avremmo ricambiato la visita nel giorno della loro chiusura annuale. E siccome ogni promessa è debito, eccoci qui per trovare gli amici e coadiuvarli nelle operazioni di chiusura. Al nostro arrivo, veniamo accolti calorosamente e con spirito di cameratismo, ci mettiamo a disposizione per dare una mano nel fare le operazioni che si prospettano ed aiutiamo ad accatastare ordinatamente la legna in attesa del “rancio”  che, cucinato con bravura da Ezio, prevede polenta e spezzatino di cervo. Mentre ci tratteniamo ad osservare  gli oggetti rari che adornano le pareti e l’immancabile “ preghiera dell’alpino”, veniamo raggiunti da Flavio ( www.cappef.com ), Nick, Avio e Guido che, di ritorno dalla Cima Sasso, sapendo della nostra presenza in zona, passano  a salutare tutta la compagnia e ne approfittiamo per scattare una foto con tutti gli amici. Come succede in questi casi, senza quasi che ci se ne accorga, arriva l’ora di affrontare la discesa, molto di malavoglia lasciamo questo seducente luogo e, salutati e ringraziati gli amici, che si sono superati per non farci mancare nulla facendoci sentire come a casa nostra, ci incamminiamo  in direzione di Cicogna lungo il sentiero percorso al mattino. Arriviamo alla piazzetta, molto affollata, a dimostrazione che il piccolo paesino sta riacquistando una certa vitalità e recuperiamo l’auto per ripercorrere quei terribili Km che ci separano da Rovegro dove la viabilità ritorna pressoché normale e la tanto agognata autostrada è lì oramai a poca distanza. Rientrando verso casa, riesaminiamo la giornata appena trascorsa e apprezziamo felicemente la grande  capacità che hanno gli Alpini di infondere quello spirito di fratellanza che li contraddistingue