Come arrivarci:
Percorrere la A 26 fino a Gravellona Toce, proseguendo
sulla S.S. 33 del Sempione sino all’uscita di
Villadossola, usciti dalla statale si seguono le
indicazioni per Beura-Cardezza. Dalla provinciale, fra
Cuzzego e Beura, si stacca una strada asfaltata
che sale a Cardezza.
Lasciamo l’auto nei
pressi della sbarra
che preclude il transito ai non autorizzati, ed iniziamo
a risalire lungo la ripida gippabile che, con un
monotono percorso si svolge all’interno di un folto
bosco di castagni e ci conduce all’Alpe
Marzone
m. 866 (h0,45).
Troviamo le indicazioni per la nostra destinazione e ci
si presentano due alternative, Flavio (
www.cappef.com ) propone di seguire il sentiero A22
all’andata e ritornare seguendo il sentiero A24,
all’unanimità approviamo la proposta e ci incamminiamo.
Raggiungiamo la piazzola per l’elicottero, da cui
si gode di una splendida
panoramica sulla piana di Domodossola e sulle
montagne che la racchiudono, e imbocchiamo il sentiero
che, seguendo tutte le pieghe della montagna, supera
numerose vallette e profondi canaloni, alcuni con
l’aiuto di corde fisse. Lungo il percorso
segnato, si trovano
indicazioni che confermano la via, la cosa è
decisamente rassicurante in quanto siamo immersi nella
vegetazione in un
ambiente selvaggio ma al tempo stesso
affascinante, una vera escursione “ wilderness ″.
Raggiungiamo prima
l’Alpe Gallina alta m.1143 (h1,00;1,45)
e successivamente l’Alpe
Vadione m.1240 (h0,15;2,00).
Proseguiamo sino a raggiungere ciò che resta dell’Alpe
Corte di sotto m.1456 (h0,45;2,45) da
cui la vista spazia sulle montagne circostanti ed il
bosco ci appare con i suoi
stupendi colori vari e mutevoli. Risaliamo
l’inselvatichito pascolo invaso dai lamponi e siamo in
vista delle
prime baite dell’Alpe Corte di Sopra m.1609
(h0,45;3.00). Io, Claudio e Massimo, riteniamo
conclusa la nostra ascesa e decidiamo di fermarci,
mentre Flavio, Nick e Gian Mario proseguono per
raggiungere la sommità del Pizzo delle Pecore m. 2018.
Gustandoci la stupenda giornata ci aggiriamo per l’ampia
conca dove sorgono le baite dell’Alpe
Corte di Sopra, localmente conosciuto come:
“Cort Grand o Cort d’zora″. L’alpeggio è costituito da
un
consistente nucleo di rustici, quasi tutti
ristrutturati, che si affacciano sull’Ossola superiore,
con il
moderno stallone e con al centro
l’immancabile
cappelletta ad affermare quanto fosse
presente il pensiero religioso nella realtà delle genti
che qui salivano. Lo spettacolo che si presenta è
straordinario, la vista spazia dalla
Punta Pozzolo a tutte le montagne della
catena Antrona-Bognanco-Sempione. Purtroppo le giornate
si sono oramai accorciate e la strada che ci aspetta per
il ritorno è lunga per cui, anche se di malavoglia, ci
dobbiamo incamminare. Avvisati gli amici, che nel
frattempo stanno scendendo, ci avviamo lungo la bella
mulattiera, contrassegnata dal segnavie A24, che con
tratti scalinati e
muretti di sostegno nei passaggi più
delicati, alternando tratti in salita a tratti in
leggera discesa, raggiunge la
sella della Colla Bassa da cui lanciamo un
ultimo sguardo a Corte di Sopra che si
predispone a trascorre un lungo sonno invernale. Alla
sella la mulattiera si trasforma in sentiero che
abbandona la dorsale per iniziare la ripida discesa che
ci porta a raggiungere la
radura del “Pianezz dul Giogh″ il luogo in
cui, secondo la tradizione popolare si riunivano le
streghe per i loro giochi, e che oggi appare ai nostri
occhi particolarmente arricchito dai toni e dai colori
che l’autunno conferisce all’ambiente. Continuiamo nella
ripida discesa ed incontriamo le
fatiscenti baite dell’Alpe Giogh (h1,00;4,00)
poste in posizione panoramica sul piano Ossolano, per
poi raggiungere
l’Alpe Coriesco m.1124 (0,25;4,25).
Qui arriva la gippabile che sale da Cardezza che
percorriamo interamente
ritornando a Marzone (h0,20;4,45)
chiudendo l’anello che ci eravamo prefissati di fare.
Ricalcando il percorso compiuto in salita, ritorniamo
all’inizio della strada consortile dove recuperiamo le
auto e ci riavviamo verso casa al termine di una
giornata stupenda (h0,30;5,15).
NB:
Consigliamo di effettuare questa escursione utilizzando
il percorso indicato con segnavie A24, sia all’andata
che al ritorno.
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