Valle Ossola

Alpe Corte di Sopra m. 1609

Partecipanti:
 Gita effettuata in data : 29-Ottobre-2009                                                      

 Partenza da: Cardezza. 550
 Dislivello totale : m. 1070
 Difficoltà : EE/E
 Effettivo cammino h: 5,15

Come arrivarci: Percorrere la A 26 fino a Gravellona Toce, proseguendo sulla S.S. 33 del Sempione sino all’uscita di Villadossola, usciti dalla statale si seguono le indicazioni per Beura-Cardezza. Dalla provinciale, fra Cuzzego e Beura,  si stacca una strada asfaltata che sale a Cardezza.

Lasciamo l’auto  nei pressi della sbarra che preclude il transito ai non autorizzati, ed iniziamo a risalire lungo la ripida gippabile che, con un monotono percorso si svolge all’interno di un folto bosco di castagni e ci conduce all’Alpe Marzone m. 866 (h0,45). Troviamo le indicazioni per la nostra destinazione e ci si presentano due alternative, Flavio ( www.cappef.com ) propone di seguire il sentiero A22 all’andata e ritornare seguendo il sentiero A24, all’unanimità approviamo la proposta e ci incamminiamo. Raggiungiamo la piazzola per l’elicottero, da cui si gode di una  splendida panoramica sulla piana di Domodossola e sulle montagne che la racchiudono, e imbocchiamo il sentiero che, seguendo tutte le pieghe della montagna, supera numerose vallette e profondi canaloni, alcuni con l’aiuto di corde fisse. Lungo il percorso  segnato, si trovano indicazioni che confermano la via, la cosa è decisamente rassicurante in quanto siamo immersi nella vegetazione in un ambiente selvaggio ma al tempo stesso affascinante, una vera escursione “ wilderness ″. Raggiungiamo prima l’Alpe Gallina alta m.1143 (h1,00;1,45) e successivamente l’Alpe Vadione m.1240 (h0,15;2,00). Proseguiamo sino a raggiungere ciò che resta dell’Alpe Corte di sotto m.1456 (h0,45;2,45) da cui la vista spazia sulle montagne circostanti ed il bosco ci appare con i suoi stupendi colori vari e mutevoli. Risaliamo l’inselvatichito pascolo invaso dai lamponi e siamo in vista delle prime baite dell’Alpe Corte di Sopra m.1609 (h0,45;3.00). Io, Claudio e Massimo, riteniamo conclusa la nostra ascesa e decidiamo di fermarci, mentre Flavio, Nick e Gian Mario proseguono per raggiungere la sommità del Pizzo delle Pecore m. 2018. Gustandoci la stupenda giornata ci aggiriamo per l’ampia conca dove sorgono le baite dell’Alpe Corte di Sopra, localmente conosciuto come: “Cort Grand o Cort d’zora″. L’alpeggio è costituito da un consistente nucleo di rustici, quasi tutti  ristrutturati, che si affacciano sull’Ossola superiore, con il moderno stallone e con al centro l’immancabile cappelletta ad affermare quanto fosse presente il pensiero religioso nella realtà delle genti che qui salivano. Lo spettacolo che si presenta è straordinario, la vista spazia dalla Punta Pozzolo a tutte le montagne della catena Antrona-Bognanco-Sempione. Purtroppo le giornate si sono oramai accorciate e la strada che ci aspetta per il ritorno è lunga per cui, anche se di malavoglia, ci dobbiamo incamminare. Avvisati gli amici, che nel frattempo stanno scendendo, ci avviamo lungo la bella mulattiera, contrassegnata dal segnavie A24, che con tratti scalinati e muretti di sostegno nei passaggi più delicati, alternando tratti in salita a tratti in leggera discesa, raggiunge la sella della Colla Bassa da cui lanciamo un ultimo sguardo a Corte di Sopra che si predispone a trascorre un lungo sonno invernale. Alla sella la mulattiera si trasforma in sentiero che abbandona la dorsale per iniziare la ripida discesa che ci porta a raggiungere la radura del “Pianezz dul Giogh″ il luogo in cui, secondo la tradizione popolare si riunivano le streghe per i loro giochi, e che oggi appare ai nostri occhi particolarmente arricchito dai toni e dai colori che l’autunno conferisce all’ambiente. Continuiamo nella ripida discesa ed incontriamo le fatiscenti baite dell’Alpe Giogh (h1,00;4,00) poste in posizione panoramica sul piano Ossolano, per poi raggiungere l’Alpe Coriesco m.1124 (0,25;4,25). Qui arriva la gippabile che sale da Cardezza che percorriamo interamente ritornando a Marzone (h0,20;4,45) chiudendo l’anello che ci eravamo prefissati di fare. Ricalcando il percorso compiuto in salita, ritorniamo all’inizio della strada consortile dove recuperiamo le auto e ci riavviamo verso casa al termine di una giornata stupenda (h0,30;5,15).

NB: Consigliamo di effettuare questa escursione utilizzando il percorso indicato con segnavie A24, sia all’andata che al ritorno.